Vini rossi figli del freddo

Vino di Valtellina

La Valtellina è fin dai tempi dei Romani terra di viti e di vino, e già prima dell’anno Mille il prodotto delle sue vigne era importante ed apprezzato.
Oggi come ieri, nell’attraversare la vallata non si può non rimanere colpiti dallo straordinario sistema terrazzato di oltre 2500 km di sviluppo lineare, con una miriade di muretti a secco in sasso che rendono possibile la coltivazione della vite nelle zone migliori e più soleggiate delle Alpi Retiche; un vero e proprio tesoro per il quale è stata avviata la procedura per l’inclusione nel “Patrimonio Mondiale” UNESCO.
I vini rossi che questa terra sa produrre, sotto la preziosa “cura” del Consorzio Tutela Vini di Valtellina, sono ottenuti da uve nebbiolo, un vitigno nobile dalla maturazione tardiva che ha saputo creare nel corso dei secoli un connubio perfetto con questa terra, dando alla luce vini unici come lo Sforzato o Sfursat di Valtellina, il cui nome nasce dalla tradizionale pratica di appassimento delle uve che in Valtellina ha origini
antichissime.
Questo vino si ottiene dalla selezione fatta a mano dei migliori grappoli, lasciati poi appassire su graticci di legno, all’interno di un locale asciutto e ben areato, il Fruttaio, per almeno 110 giorni fino alla fine di gennaio. Durante questo periodo invernale è il clima della Valtellina a fare tutto il resto del lavoro, favorendo l’appassimento dei grappoli.
A fine gennaio l’uva ha perso circa il 40% del proprio peso, gli acini sono appassiti e il loro succo, concentratosi, ha sviluppato sostanze aromatiche particolari e molto intense. Alla pigiatura seguono una lenta fermentazione ed almeno 24 mesi di maturazione ed affinamento, prima in legno e poi in bottiglia. Lo Sforzato di Valtellina diviene così espressione unica di un vitigno, il Nebbiolo, e del territorio di questa affascinante valle alpina.
Sempre dal vitigno nebbiolo nasce il Valtellina Superiore, suddiviso nelle cinque sottodenominazioni Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella che si fregia della DOCG al pari dello Sforzato.
Consorzio Tutela Vini di Valtellina
Via Piazzi, 23 – 23100 Sondrio
Tel. + 39 0342 200871 – Fax + 39 0342 358706
info@consorziovinivaltellina.com
www.consorziovinivaltellina.com

La Bresaola, ovunque sinonimo di Valtellina

Bresaola

“Leggera, appetitosa e genuina: la Bresaola della Valtellina IGP conquista tutti i gusti”.
La bresaola è uno dei prodotti simbolo della Valtellina; si ottiene attraverso il metodo di conservazione della carne mediante salatura ed essiccamento. Le prime testimonianze letterarie di tale pratica risalgono al XV secolo, ma la sua origine è da ritenersi senz’altro antecedente.
Il clima irripetibile della valle è il principale segreto che caratterizza la produzione della Bresaola della Valtellina e la rende un prodotto tipico, unico e inimitabile.
L’aria fresca e tersa che discende dal cuore delle Alpi e la particolare conformazione della Provincia di Sondrio, totalmente ricompresa nella zona tipica di produzione, creano le condizioni ideali per la graduale stagionatura della bresaola.
Ma il clima non è il solo fattore determinante.
Il fascino di questo salume di elevata qualità, prodotto con i tagli migliori della coscia del manzo, è implicito nella sua trasformazione, dal momento che le fasi di lavorazione devono seguire regole precise, che la tradizione ha trasformato in veri e propri rituali, passati di padre in figlio con passione e professionalità.
La capacità nella scelta dei tagli migliori del bovino adulto, punta d’anca e magatello, l’abilità nella rifilatura, il sapiente dosaggio degli aromi naturali utilizzati, affondano le radici nel segreto di antiche ricette.
Il massaggio della carne in salagione, le giuste variazioni di temperatura e umidità, che devono avvenire in tempi e modi precisi durante la stagionatura, sono ancora oggi l’eredità di una cultura scritta nella tradizione locale.
Oggi la vera Bresaola della Valtellina – che si differenzia dalla “carne secca” e da altri prodotti derivanti dalla essiccazione di carne bovina – è garantita dal marchio comunitario IGP (Indicazione Geografica Protetta), utilizzato esclusivamente dai produttori della Provincia di Sondrio.  Il marchio è riconosciuto solo ai maestri salumieri che si attengono al rigoroso Disciplinare di Produzione, sotto la stretta sorveglianza dell’Organismo di Controllo CSQA Certificazioni S.r.l. e del Consorzio di tutela, autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Caratteristiche nutrizionali:
La Bresaola della Valtellina IGP è un salume molto nutriente, in assoluto il più povero di grassi, ricco di proteine, di ferro, sali minerali e vitamine, altamente digeribile: l’ideale per chi ama la leggerezza senza rinunciare al gusto.
Un ingrediente duttile, che consente ricette fantasiose e l’invenzione di piatti raffinati, nonché antipasti e spuntini di rapida e facile preparazione.
Per maggiorni informazioni:
Consorzio per la tutela del nome “Bresaola della Valtellina”
Via Trieste, 66 – 23100 SONDRIO
Tel. +39 0342 212736 – Fax +39 0342 515326
info@bresaoladellavaltellina.it
http://www.bresaolavaltellina.it

Le mele IGP della Valtellina

mela

La coltivazione delle mele in Valtellina arricchisce di colori e profumi il fondovalle da Sondrio fino alla zona intorno a Tirano.
La coltivazione delle mele in Valtellina risale a tempi remoti, ma è dagli anni ’50 che ha assunto le dimensioni che oggi conosciamo, arricchendo di colori e profumi il fondovalle da Sondrio fino alla zona intorno a Tirano.
In Valtellina sono coltivate prevalentemente mele “Golden Delicious” e “Stark Delicious”, varietà di pregio che vantano ottime caratteristiche organolettiche e di conservazione, ancor più esaltate dall’ambiente montano. Altre varietà coltivate in Valtellina sono la mela Gala, la mela Morgenduft e la mela Fuji.
Le mele di Valtellina  rispetto a produzioni di pianura si distinguono infatti per l’assenza di rugginosità, per la maggior colorazione, per il sapore più armonico e gradevole e per il profumo più intenso e delicato.
Le tre grandi cooperative che raggruppano oltre 1000 produttori, si sono riunite dando vita ad un unico Consorzio che commercializza le mele valtellinesi con il marchio “Melavì” una produzione di circa 30 milioni di Kg all’anno venduta in mezza Europa e apprezzata da oltre un milione di consumatori.
Il 1° marzo 2010 la mela di Valtellina ha ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione geografica protetta) dall’Unione Europea.
Consorzio Melavì
Via Roma, 54 – 23030 Tovo di Sant’Agata (SO)
Tel +39 0342 770122 – Fax +39 0342 770041
infoctm@melavi.it
Cooperativa Ortofrutticola Ponte in Valtellina
Via Stelvio, 20 – 23026 Ponte in Valtellina (SO)
Tel +39 0342 482103 – Fax +39 0342 482374
coop.melavi@tin.it
Cooperativa Frutticoltori Villa di Tirano
Via Nazionale, 1 – 23030 Villa di Tirano (SO)
Tel +39 0342 795075 – Fax +39 0342 795763
fruvilla@tiscalinet.itCooperativa Ortofrutticola Alta Valtellina
Via Roma, 54 – 23030 Tovo di S.Agata (SO)
Tel +39 0342 770122 – Fax +39 0342 770041
coopcoav@tiscalinet.it

Formaggi di Valtellina

Formaggio

Dagli alpeggi, dove gli animali pascolano liberi nutrendosi di erbe alpine, nascono formaggi unici come Bitto, Casera e Scimudin.
L’allevamento di bovini e capre rappresenta da sempre un’importante risorsa per le popolazioni alpine. Dal latte si ottenevano formaggi e burro, dalla macellazione dei capi le poche proteine nobili di una dieta povera.
Dall’alpeggio, un mondo antico dove gli animali pascolano liberi nutrendosi delle mille erbe alpine che arricchiscono il latte di essenze ed aromi, nascono formaggi unici come Bitto, Casera e Scimudin, gemme di sapore apprezzate dai buongustai e salvaguardati Consorzio Tutela Valtellina Casera e Bitto.
Il Bitto, il più famoso dei formaggi di questa terra, è prodotto in estate negli alpeggi situati fin oltre i 2.000 metri. La stagionatura minima è di 70 giorni, ma può raggiungere i dieci anni.
Il Casera deriva il suo nome da una pratica che si protrae dal Medioevo, che vede allevatori e contadini valtellinesi portare il loro latte alle locali “casere” (caseifici) perché fosse lavorato e trasformato in prelibato formaggio. La stagionatura minima è di 70 giorni.
Lo Scimudin veniva prodotto in piccole quantità per i bisogni famigliari e conservato in cantina. Il suo sapore delicato, fresco e di latte si adatta al consumo di chi cerca un alimento leggero e gustoso.
A Bitto e Casera è stato riconosciuta la DOP – denominazione di origine protetta.
Oltre ai tre prodotti di punta del settore lattiero-caseario, in Valtellina esistono altri formaggi storici, quali il Latteria e la Ricotta, oltre alle nuove specialità create dai caseifici, che incontrano sempre più il gusto dei consumatori alla ricerca di prodotti tipici genuini e naturali, vera espressione del territorio dal quale provengono.
Consorzio Tutela Valtellina Casera and Bitto
Via Valeriana, 36 – 23100 Sondrio
Tel. + 39 0342 210247 – Fax + 39 0342 218733
info@ctcb.it

Valtellina: il miele delle Alpi

Miele

L’apicoltura vanta tradizioni secolari in Valtellina, tanto che nell’antichità il miele veniva usato come moneta nei rapporti commerciali, quasi si trattasse di un oro liquido.
Oggi la passione per l’affascinante mondo delle api vede la presenza pressoché esclusiva di piccole o minuscole realtà aziendali, che sopra i 1.000 metri di altezza producono, in tutta la Valtellina, un miele davvero eccellente.
Si tratta di un prodotto che sposa la corposità dei mieli di valle con il più rarefatto gusto di quelli di alta montagna, con la presenza di una vena di mieli di tiglio che fornisce una particolare nota balsamica. La produzione è incentrata prevalentemente sul miele millefiori, mentre tra i monoflorali spicca per importanza e pregio quello di rododendro.
Tutti i mieli di Valtellina sono garantiti dall’Associazione Produttori Apistici della Provincia di Sondrio.
Il miele millefiori prodotto in Valtellina ha caratteristiche organolettiche che, pur variando a seconda della località, delle annate e del raccolto, mantiene un bouquet e un aroma particolare che creano un filo conduttore tra le varie zone della provincia.
Gustose e fantasiose sono  ad esempio le piccole partite di miele prodotto nei pressi dei vigneti, mentre ancor più ricco e composto di profumi è il miele prodotto sul versante orobico, dove il sottobosco ombroso e fresco durante tutta la stagione estiva apre il suo meraviglioso scrigno alle api.
Associazione Produttori Apistici della Provincia di Sondrio
Via Torchione, 26 – 23100 Albosaggia (SO)
Tel. + 39 0342 213351 – Fax + 39 0342 213351
E-mail: info@apicoltori.so.it
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